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Riserva della Sentina
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Torre sul porto anno 2009

IL MIRACOLO DELLA RISERVA SENTINA

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Sono ormai lontani gli anni '70 e '80 in cui questo piccolo lembo di natura nel sud delle Marche, era oltraggiato da scempi e da discariche abusive. Oggi tutto è cambiato; oggi la "Sentina" è diventata una Riserva Naturale Regionale. Poco meno di 180 ettari di costa adriatica, preziosa memoria di come un tempo si presentava l'intero litorale, con piccole dune, zone umide salmastre, steppe salate retrodunali e canneti. Tra il Parco Nazionale del Gargano e le zone umide Romagnole, questo è l'unico sito costiero di una certa rilevanza che permette la sosta e l'alimentazione dell'avifauna durante le migrazioni stagionali. Circa 170 specie di uccelli censiti nell'area, oltre 400 specie di piante di cui alcune molto rare; questi sono alcuni dei numeri di cui si fregia quest'area protetta localizzata tra San Benedetto del Tronto e la foce dell'omonimo fiume.

Recentemente il Comune di San Benedetto del Tronto (Ente Gestore dell'area protetta), con il sostegno delle associazioni locali, ha avviato numerosi interventi di ripristino ambientale, culminati nel 2010 con un progetto Life+ cofinanziato dall'Unione Europea, denominato Re.S.C.We. (Restoration of Sentina Coastal Wetland – Ripristino della zona umida della Sentina): oltre un milione di Euro destinati alla realizzazione delle zone umide scomparse a causa dell'uomo nei decenni passati.

Nei tre anni di durata del progetto, sono stati ripristinati circa 3 ettari di zone umide con caratteristiche eterogenee: uno specchio d'acqua dolce più profondo, ideale per gli anatidi e uno stagno salmastro superficiale, frequentato soprattutto dai limicoli. Oltre 700 metri di linee elettriche sono state interrate per ridurre i fenomeni di impatto dell'avifauna e per migliorare il paesaggio; inoltre sono stati realizzati interventi di ingegneria naturalistica per facilitare la formazione di dune, contrastando il fenomeno dell'erosione costiera che qui è particolarmente evidente.

Notevole spazio è stato dato poi al sistema di fruizione da parte dei cittadini e dei turisti: oltre 3km di sentieri pedonali e ciclabili, pannelli illustrativi e capanni per il birdwatching, permettono ora la visita di migliaia di persone ogni anno.

In seguito ai ripristini ambientali, la Riserva ha poi avviato un ambizioso progetto di reintroduzione faunistica e floristica. E' infatti in atto la reintroduzione della Tartaruga palustre europea (Emys orbicularis) e di ben 4 specie di piante precedentemente estinte: il Limonio (Limonium narbonense), l'Artemisia (Artemisia caerulescens), la Plantaggine di Cornut (Plantago cornuti) e la Canna di Ravenna (Erianthus ravennae). Con la collaborazione scientifica dell'Università di Camerino e del Centro Ricerche Floristiche delle Marche, queste specie sono state prima coltivate e moltiplicate in orto botanico, per poi avviare le piantumazioni in siti ritenuti idonei dai ricercatori. Ogni giornata di piantumazione è stato trasformata in un vero e proprio "evento" aperto alla cittadinanza e agli abitanti dell'area protetta, proprio per lanciare il messaggio che ora questo territorio è di nuovo fruibile a tutti.

Ancora molto lavoro c'è da fare, ma è sicuramente possibile affermare che quanto accaduto in questi anni....è un vero e proprio....miracolo!

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INIZIATIVE DI LEGAMBIENTE:

Giornata Mondiale delle zone umide

ranokkiettaOgni anno Legambiente aderisce alla Giornata Mondiale delle Zone Umide che ricorre il 2 Febbraio per ricordare la firma della Convenzione di Ramsar (avvenuta nel 1971), sulle zone umide di importanza internazionale.

La Convenzione è lo strumento che fornisce ai 170 Paesi firmatari linee guida per la conservazione e l'uso razionale delle zone umide e delle loro risorse, ed è l'unico trattato internazionale sull'ambiente che si occupa diquesto particolare ecosistema, che oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantisce risorse di acqua e cibo e svolge una funzione di mitigazione ai cambiamenti climatici.

Ogni anno nella prima settimana di febbraio viene organizzata una visita guidata all'interno della riserva Sentina per praticare il birdwatching ed osservare la riserva nel suo "abito invernale".


Operazione Spiagge Pulite

spiagge puliteOgni anno, prima dell'estate, (ultima settimana di maggio) un esercito pacifico di volontari armati di sacchi, guanti e rastrelli, s'incontra lungo le coste del Belpaese per liberare le spiagge e i fondali dai rifiuti abbandonati. Un gesto di civiltà e partecipazione che vogliamo faccia sprofondare nella vergogna chi offende le nostre bellissime spiagge, straordinario bene comune, abbandonando impunemente rifiuti di ogni tipo sulla spiaggia o in fondo al mare. Un'occasione per denuciare il cemento illegale che soffoca i nostri litorali e gli accessi al mare negati per chilometri da case e attività private.

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La direttiva n°413/02 sulla “Gestione integrata delle zone costiere” emanata dal Parlamento europeo, afferma che è “di fondamentale importanza attuare una gestione delle zone costiere sostenibile a livello ambientale, equa a livello economico, responsabile a livello sociale, sensibile a livello culturale, per tutelare l’integrità di questa importante risorsa tenendo conto, al tempo stesso, delle attività e delle usanze tradizionali locali che non costituiscono una minaccia per le zone naturali sensibili e per lo stato di preservazione delle specie selvatiche della fauna e della flora costiere”.

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Articoli e Documenti sulla Riserva della Sentina

Sito ufficiale della riserva sentina

La sentina più che un occasione una risorsa

Il Parco della Sentina