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Legambiente presenta Pendolaria PDF Stampa E-mail
Scritto da Sisto Bruni   
Venerdì 01 Febbraio 2019 14:16

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Legambiente presenta Pendolaria il Rapporto sullo stato del trasporto ferroviario in Italia
Dal 2011 ad oggi i passeggeri nelle Marche sono passati da 16.400 a oltre 29mila, con un aumento clamoroso dell’80,3%. Ma le opere necessarie ai pendolari hanno pochissime risorse.
Legambiente: “Nelle Marche servono ulteriori investimenti per la mobilità su rotaia. Occorre aumentare il numero di treni e di corse, favorire l’intermodalità treno-bicicletta e accelerare le politiche per la mobilità sostenibile”.
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Per leggere e scaricare il Dossier completo:
https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_pendolaria_2018.pdf

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Sono oltre 29mila i cittadini che tutti i giorni viaggiano sui 386km di linea ferroviaria che percorre le Marche, per un totale di 154 corse giornaliere. Questa mattina è stato presentato a Roma Pendolaria, il rapporto annuale di Legambiente che dal 2008 analizza ogni anno il trasporto ferroviario in Italia. La situazione della mobilità su rotaia nelle Marche presenta ancora poche luci e molte ombre: le risorse regionali in servizi e materiale rotabile nel periodo 2008-2017 sono state pari a 46 milioni di euro, di gran lunga inferiori rispetto a quelle di altre regioni del centro Italia. Inoltre, in proporzione al numero di abitanti delle singole Regioni italiane, con solo 3,02 euro per abitante all’anno per servizi e materiale rotabile, la nostra regione non risulta certamente tra le più virtuose. Nelle Marche, tra l’altro, si contano 80 treni la cui età media è di 14,5 anni. Nonostante dal 2015 l’età media sia scesa (-4,8), il 28,8% del materiale rotabile supera i 15 anni, età in cui i treni cominciano ad avere problemi sempre più rilevanti di gestione e manutenzione.
Di contro, l’aumento clamoroso dei passeggeri dal 2011 ad oggi, che sono passati da 16.400 a 29.578 (+80,3%), dimostra la voglia di treno presente nella nostra regione. L’incremento della domanda di trasporto sulle principali linee ferroviarie urbane ha una spiegazione legata al cambiamento avvenuto nelle principali aree metropolitane italiane negli ultimi vent’anni. Un esempio di questi cambiamenti è la cosiddetta Città Adriatica, che va da Pescara a Rimini, con le Marche al centro di questo sistema, dove sarebbe di fondamentale importanza puntare a una “metropolitana della Città Adriatica”. Ossia a un servizio di trasporto ferroviario con caratteristiche europee, che colleghi i 237 km, ed i 20 centri principali, con treni moderni a orari cadenzati, abbonamenti integrati e coincidenze con autobus locali, treni e pullman verso collegamenti interni e nazionali, ma anche il sistema di porti (commerciali e turistici) e aeroporti (Rimini, Ancona, Pescara).

“L’aumento dei cittadini che usufruiscono del servizio di mobilità su ferro dimostra quanto sia conveniente e lungimirante investire le risorse regionali nei treni, considerando anche gli importanti investimenti che la Regione Marche sta facendo per sviluppare una rete di ciclovie per cui il servizio su treno diventa un elemento qualificante - commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Solo potenziando il servizio ferroviario e lavorando per l’integrazione con i mezzi pubblici urbani sarà possibile fornire un’alternativa di trasporto sostenibile che permetta di lasciare l’auto a casa riducendo l’inquinamento di cui soffrono le nostre città e progettare centri urbani più competitivi. Investire in questa direzione, inoltre, produrrebbe anche positive ricadute occupazionali, legate sia alla costruzione e manutenzione del parco rotabile che alla gestione della mobilità.”

Ultimo aggiornamento Mercoledì 27 Febbraio 2019 11:56