Itinerari e idee alternative per scoprire il Parco Nazionale dei Monti Sibillini Stampa

Escursione 001 Monte Sibilla

Un'esperienza, quella legata all'emergenza covid19, che nei mesi scorsi ha scardinato le nostre certezze e sovvertito la quotidianità. Tutto questo ci ha anche spinti a riscoprire spazi di bellezza ed armonia, ma soprattutto la Natura, elemento dalla forza rigenerativa straordinaria. Perché allora non tirar fuori un paio di comode scarpe, l’armamentario necessario per le escursioni e partire?

Cominciamo da un sentiero facile, così, per sgranchirci le gambe… Che ne dite del lago di Fiastra? Incantevole luogo, e non a caso il sentiero natura dedicatogli è stato denominato “Dentro un dipinto”. La descrizione del percorso la trovate qui. Un primo tratto di circa 1 km si presenta pianeggiante e con un percorso realizzato con materiale ecocompatibile, pressato e rullato, che lo rende stabile e percorribile anche con passeggini e sedie a ruote. Insomma, un inno alla più ampia accessibilità da dove si possono scorgere scenari e bellezze paesaggistiche di assoluto valore oltre che immergersi nella storia del territorio, con i ruderi del castello Magalotti sulle alture sopra il lago, e nella spiritualità più profonda sulle tracce del beato Ugolino in quel di Fiegni…

Ci sono luoghi che testimoniano la fede profonda che ha pervaso queste terre: eremi, chiese, santuari che, ancor oggi sono meta di chi vuol coltivare la sacralità dello spirito oltre che la qualità psicofisica del corpo. E non a caso, dunque, uno dei percorsi escursionistici indicato come E7 s’intitola “Le vie della fede” ed ha come punto di riferimento il santuario di Macereto, una struttura inaspettata ed incredibile in un contesto così naturale, che si erge con una maestosità che la rende davvero unica. Qui, dove la tradizione vuole che si sia fermato un asino che trasportava una statua della Madonna e che non abbia più voluto saperne di muoversi nonostante frustate e calci, venne dapprima eretta una chiesetta e poi, nel ‘500, un complesso architettonico imponente, con tanto di chiesa, porticato, casa delle guardie e dei pellegrini e palazzo delle guaite. Purtroppo il terremoto, anche se non ha leso in modo significativo il santuario, ne ha comunque re so inaccessibili al momento le diverse strutture che, per ragioni di sicurezza, sono state chiuse in attesa dei lavori di consolidamento. Ma anche soltanto la vista esterna ripaga della fatica della camminata. Qui trovate tutte le coordinate e le informazioni per conoscere ed affrontare l’escursione.

Altro itinerario molto suggestivo dal punto di vista paesaggistico e, soprattutto, di facile percorribilità, è quello che vi porterà "fra camosci e aquile": poco meno di 6 chilometri per un paio d’ore di cammino tra andata e ritorno. Si tratta di un percorso che, partendo da Bolognola, costeggia, nel primo tratto, l’area faunistica del camoscio per poi proseguire fino a raggiungere la Fonte dell’Aquila da cui, oltre che dissetarsi, si può osservare, dall’alto, lo splendido panorama delle cime più settentrionali del parco con, in primo piano, il Monte Rotondo e la suggestiva Gola dell’Acquasanta. Se si ha un po’ di fortuna (e di pazienza) è possibile imbattersi nel camoscio, tornato a vivere nel parco nel 2006 grazie al progetto Life (Cliccare qui per accedere all'area faunistica).
E magari, in prossimità della fonte, veder volteggiare le maestose aquile che sembra prediligano questi luoghi. In lontananza, i prati di Ragnolo, straordinari per la fioritura di primavera… Maggiori informazioni sull’itinerario le trovate qui.

Ultimo aggiornamento Martedì 29 Settembre 2020 21:45