Ecosistema Urbano 2017 Stampa

citta

Ecosistema Urbano 2017

L’indagine annuale di Legambiente sullo stato di salute delle città italiane

Macerata settima in classifica, seguita da Pesaro (24°), Ancona (32°) e Ascoli Piceno (41°)

Pesaro tra le città più “bike-friendly” d’Italia. Buoni i dati di Ancona sul trasporto pubblico

Preoccupante il dato sull’incidentalità stradale, che colloca Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro tra gli ultimi posti della classifica nazionale


Macerata è la città più vivibile delle Marche. È quanto emerge dalla XXIV edizione di Ecosistema Urbano, l’annuale rapporto sullo stato di salute delle città capoluogo realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore, presentato oggi a Milano.
L’ottimo piazzamento della città dello Sferisterio si deve, infatti, alla contrazione delle performance complessive, ma anche agli ottimi piazzamenti nei settori chiave della ricerca. Più che buono, in particolare, il dato relativo alle polveri sottili, dove il capoluogo marchigiano è terzo in assoluto con 20 mg/mc, dato inferiore al valore obiettivo per la salute indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Eccellente anche il dato relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti, dove Macerata risulta prima tra le città marchigiane con il raggiungimento del 72% di raccolta differenziata. A pesare sulla città dello Sferisterio, invece, la scarsa presenza di piste ciclabili e di aree pedonali, rispettivamente solo 1,40 metri equivalenti/100 abitanti e 0,22 mq/abitante.

Pesaro, nonostante non sia tra i primissimi posti della classifica nazionale, è la città dove si notano i maggiori passi in avanti, in particolare nella mobilità nuova, grazie alla creazione della Bicipolitana, una metro di superficie, dove, al posto delle rotaie, ci sono percorsi ciclabili e al posto dei vagoni ci sono le bici, con cui la città marchigiana ha fatto salire su due ruote più di un cittadino su quattro. I suoi undici itinerari ciclabili si ispirano allo schema di una metro (linee di diversi colori, tabelle delle fermate) e hanno rivoluzionato il modo di muoversi e vivere la città: una nuova grande infrastruttura pubblica di trasporto locale a fronte di un investimento a volumi zero e nemmeno troppo oneroso. Negativo, invece, il dato relativo alla produzione pro capite di rifiuti urbani, con 710 kg/abitante/anno, tra i più alti d’Italia.

A distinguersi positivamente per il trasporto pubblico, invece, con una media di 109 viaggi su trasporti pubblici per abitante all’anno e per la produzione pro capite di rifiuti, che si attesta al 508,5 kg/abitante per anno, troviamo proprio il capoluogo di regione. A pesare, invece, sul piazzamento della città di Ancona, le poche aree pedonali fruibili, circa 0,18mq ogni 100 abitanti e la scarsa presenza di piste ciclabili, circa 0,77 metri equivalenti/100 abitanti.

Ascoli Piceno e Macerata risultano virtuose per la percentuale di dispersione di acqua in rete, riuscendo a contenere le perdite sotto il 15%. Positivo anche il dato relativo ai consumi derivanti da energie rinnovabili: per la diffusione del solare termico e fotovoltaico installato su strutture pubbliche, spiccano nella classifica nazionale Macerata e Pesaro. Merita una riflessione il dato negativo sull’incidentalità stradale, che vede tre città marchigiane, nello specifico Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro, tra gli ultimi posti della classifica nazionale, rispettivamente con 7,3, 7,57 e 7,86 morti/feriti ogni 1000 abitanti.
-

“La trasformazione delle nostre città è il grande obiettivo che dobbiamo raggiungere nei prossimi anni, perché è da qui che passa la sfida dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, della coesione sociale e dell’integrazione, della rigenerazione urbana e una parte della lotta ai cambiamenti climatici – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. Per questo è fondamentale che, a livello locale, Amministrazioni, cittadini e associazioni si mobilitino per lavorare insieme alla costruzione di città migliori e più desiderabili e le buone performance delle città marchigiane testimoniano la forte rete di comunità che caratterizza i nostri territori. Un cambiamento che parte da una nuova mobilità pubblica, più piste ciclabili, maggiore raccolta differenziata spinta e una riduzione della produzione di rifiuti pro capite. Chiediamo, dunque, a tutti gli enti locali di avere più coraggio e di puntare su politiche ambientali avanzate – conclude Pulcini – poiché, soprattutto in questo momento di forte cambiamento per la nostra Regione, in assenza di obiettivi chiari e ambiziosi, le nostre città non riusciranno mai a raggiungere l’eccellenza che meritano”.


Sono 16 (uno in meno dello scorso anno) gli indicatori selezionati quest’anno per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani. Tre indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi idrici domestici, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), tre sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto, piste ciclabili e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale e due sulle energie rinnovabili. Quest’anno è stato inserito per la prima volta un indicatore relativo alla presenza di alberi in area urbana: dato che tutti i comuni sopra i 15mila abitanti sarebbero tenuti a contabilizzare, come previsto dalla legge 10/2013.

Leggi tutto l'articolo e scarica il dossier cliccando qui.

Ultimo aggiornamento Venerdì 01 Dicembre 2017 21:30