Bed & Breakfast & Bike |
PROGRAMMA DI CICLOESCURSIONI PER: CICLOVIANDANTI – FAMIGLIE – SPORTIVI – GRUPPI “FULL IMMERSION “ di: UN GIORNO…UNA SETTIMANA…UN WEEK END ”Io sono il “Cicloviandante”….. sempre vado per Terre e Paesi ora sono giunto a questo: - lasciate che prima di partire,... di bellezze,.. di ospitalità,.. di amicizia,.. di conoscenze,.. IO PARLI....” Giovanni Abbate
PERCORSO CON BICI DA CORSA ROSSO PICENO SUPERIORE “ e “DEI CALANCHI“
San Benedetto del Tronto - San Savino di Ripatransone - Borgo Miriam - Spinetoli - Monsanpolo - Acquaviva Picena – San Benedetto del Tronto ( Km. A/R 53,0 )
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO
L’ondulato percorso tra le vigne è quanto di meglio offre al cicloturista questa parte del Piceno non lontano dalla dorata sabbia e dall’azzurro del mare. Infatti l’itinerario percorre, per buona parte, la strada del ROSSO PICENO SUPERIORE, vino a denominazione di origine controllata(D.O.C.); nonché alcuni tratti interessati al fenomeno calanchivo (CALANCHI). Si sviluppa prevalentemente nella parte sommitale di collinette, per cui alternativamente a destra e a sinistra possiamo ammirare vallette e declivi che dolcemente digradano verso i fossi. Terreni geometricamente coltivati ad uliveti, a vitigni e a girasoli. Il paesaggio agreste - rurale, di vago sapore naif, presenta una sua particolare architettura costituita da case coloniche con i mattoni a vista. Il manto stradale è complessivamente in buone condizioni. Da San Benedetto del Tronto a San Savino si ha una discreta salita, che tuttavia è pedalabile, mentre per il resto il percorso presenta frequenti saliscendi senza sensibili dislivelli altimetrici; infine il tratto finale presenta una discesa con pendenza al 5,2%.L’ombreggiatura anche se non costante è discreta nella prima parte del percorso, meno nella seconda parte che è comunque immersa nel verde di vigneti e frutteti. E’ meglio disporre di una bicicletta con cambio a più rapporti per superare agevolmente alcuni tratti in salita. Si consiglia l’uso del casco, di un adeguato abbigliamento e di una buona preparazione atletica. Non dimenticare la macchina fotografica.
L’ITINERARIO
Da viale delle Tamerici (sede del Consorzio Turistico “Riviera delle Palme”), ci dirigiamo verso largo Trieste, poi via Trento. Si gira a destra per via Monfalcone. Si passa sotto un ponte ferroviario e al semaforo proseguiamo diritto per via Abruzzi. Si gira a destra per via De Gasperi e al semaforo si gira a sinistra per via Gino Moretti. Al successivo semaforo proseguiamo diritto per via Luciano Manara (sulla sinistra l’ospedale). Passiamo sotto un alto ponte autostradale e al semaforo (località Ponte Rotto, Km 2,5) si gira a destra per via Montagna dei Fiori, direzione San Savino. A pochi metri dal semaforo una fontana. La strada quasi pianeggiante all’inizio, sale leggermente nel tratto intermedio e poi in maniera decisa fino a San Savino (Km 9,7). All’incrocio proseguire in direzione Offida. Dopo circa 2 Km, sulla destra è possibile osservare una zona interessata al fenomeno calanchivo. Proseguendo sempre sulla stessa strada, alcuni tratti sono in saliscendi, si arriva a Borgo Miriam (Km 16,7). Si svolta a sinistra direzione “Colli del Tronto - Castorano”. Dopo circa 100 m. c’é un’area attrezzata a verde con fontana. Dopo circa 1,5Km, un cartello turistico ci segnala che percorrendo una strada sterrata é possibile visitare, previa prenotazione, la ”Chiesa di San Filippo”, recentemente ristrutturata e ceduta a privati. Si prosegue diritto e arriviamo al bivio di Castorano - contrada Rocchetta (Km 22,2). Si gira a sinistra in direzione Spinetoli. Da questo punto la strada presenta frequenti saliscendi. In prossimità della chiesa di Santa Maria delle Grazie, c’è un segnale di Stop. Svoltare a sinistra e percorrendo via G. Marconi, si arriva in piazza Leopardi a Spinetoli (Km 27).Di fronte alla piazza c’è un campo di calcetto e una fontana. Dalla piazza si prosegue prima per corsoUmberto1° e dopo per via Piediprato fino ad un bivio direzione Acquaviva Picena (Km 29). Si svolta a sinistra e si percorre una strada pianeggiante fino al successivo trivio. (Km 31). Si gira a destra, direzione Monsanpolo. Si attraversa un ponte e da questo momento la strada sale prima leggermente e poi via via in maniera più decisa. Si passa per contrada Fontanelle e poi per contrada San Francesco. In quest’ ultimo tratto (qualche decina di metri) la strada ci costringe ad un estemporaneo fuorisella. Si arriva ad uno stop, Monsanpolo, (Km 35), si gira a sinistra in direzione di Acquaviva Picena e per un tratto la strada è in discesa. Terminato questo breve tratto, si procede con saliscendi fino ad Acquaviva Picena (Km 44). All’inizio del centro abitato, in via Leopardi, di fronte al numero civico71, pochi gradini e c’è una fontana. Si continua per via Leopardi, e poi per viale Colombo (all’incrocio sulla destra una banca). Poche decine di metri in piano, poi la strada inizia a scendere con pendenza del 5,2% e presenta inoltre una serie di tornanti fino a San Benedetto del Tronto - località Ponte Rotto (Km 50,5).All’ incrocio proseguiamo diritto per via Manara; al semaforo diritto per via Moretti. Alla fine della strada giriamo a destra per via Piemonte; al semaforo a sinistra per via Monfalcone, subito dopo il ponte ferroviario a sinistra per via Trento, poi per largo Trieste e dopo qualche decina di metri giungiamo di fronte all’ufficio dello IAT di San Benedetto del Tronto, il nostro punto di partenza (Km 53).
Pedalate con noi.....chi pedala è sempre in buona compagnia! ___________________________________________________________________________________________________
PERCORSO CON MTB
MONTE SECCO – “LU SBARCH”
Acquaviva Picena (Parcheggio “Rosa Piattelli”) – 1°Bivio Monteprandone/Offida – 2°Bivio Offida/Ripatransone (San Savino) - Bivio Contrada Illuminati/Edicola votiva – Bivio Colle di Guardia/Val Tesino – Contrada S. Biagio (Ripatransone) - Contrada Magazzini (Grottammare) - Contrada S. Francesco - Monte Secco. (Km. A/R 30)
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO
L’itinerario si svolge, per la maggior parte, su strade non asfaltate quindi carrarecce, strade bianche, tratturi, sterrati interpoderali. Si sviluppa nella parte sommitale di collinette che circondano Acquaviva Picena e il territorio circostante per cui è immerso nel verde, anche se è solo in parte ombreggiato. La flora è quella caratteristica della macchia mediterranea costituita da piante di agave, pini marittimi, boungaville, fichi d’india, piante di ulivi, gialle chiazze di ginestre. La carenza di cartellonistica stradale, consiglia di munirsi di carte Kompass/IGM o di affidarsi a guide cicloambientali locali affrontare con un buon allenamento. Verificare che il mezzo meccanico sia in ordine e abbia il sistema frenante efficiente per le molte sollecitazioni a cui sarà sottoposto, controllare la pressione delle gomme. Si consiglia l’utilizzo di copertoni scolpiti a sezione larga, adeguato abbigliamento, due borracce, scarpe con suola in gomma ad alto profilo, casco, occhiali da sole, bandana, guanti, documenti personali mantellina antipioggia e macchina fotografica. Consigliati tutti i mesi della bella stagione, specie quelli primaverili e autunnali.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Prima o dopo il percorso visita al borgo medioevale e alla Rocca di Acquaviva Picena. Si parte dal parcheggio “Rosa Piattelli”(340m s.l.m. Km. 0,0), sopra gli uffici comunali, e ponendosi di spalle al parcheggio, si prende a sinistra per viale G. Leopardi. Poche decine di metri e dopo il numero civico 206, fatti pochi gradini si provvede a fare rifornimento di acqua; non ci saranno altre possibilità lungo il percorso. Ad una prima biforcazione si prosegue in direzione OFFIDA, si costeggia, alla nostra sinistra, prima un distributore di benzina e poi un supermercato. Si continua in discesa fino ad arrivare al 1°bivio MONTEPRANDONE-MONSANPOLO- OFFIDA (località Colle Valle 282m. s.l.m. Km. 1,7) dove si svolta a destra e si prosegue in direzione OFFIDA. La strada è in piano, alla nostra destra la valle dell’Albula e lì in fondo il mare di San Benedetto del Tronto. Arriviamo ad un quadrivio (località San Savino 275m. s.l.m. Km. 3,4) si prosegue in direzione RIPATRANSONE la strada sale leggermente fino ad una biforcazione (Edicola votiva 300m. s.l.m. Km. 4,1). All’edicola votiva si svolta a destra. Da questo punto inizia la sterrata che a volte è dura e compatta, a volte brecciata e a volte carrareccia e presenta un profilo altimetrico con brevi tratti in salita e discesa. Percorrendo questo tratto, si lascia prima, alla nostra destra, una deviazione (contrada Pianacciole) e dopo duecento metri un’altra alla nostra sinistra (Colle di Guardia/Val Tesino 350m. s.l.m. Km. 5,2) Si prosegue diritto e arriviamo ad una biforcazione con un grande albero di gelso al centro (contrada San Giovanni 323m. s.l.m. Km. 5,6). (Leggere Nota 1). Si svolta a sinistra e si continua. Questo segmento di strada bianca, a tratti in lieve discesa, presenta un fondo irregolare in pietrisco per cui è consigliabile moderare la velocità. Si arriva ad un trivio, siamo in contrada S. Biagio, si prosegue in direzione Grottammare. (305m s.l.m. Km. 7,1). Da questo punto la sterrata presenta un breve tratto in lieve salita prima e in piano poi fino a costeggiare, alla nostra destra, l’agriturismo “La Contrada.”(292m s.l.m. Km. 9,2). (Leggere Nota 2).
Da questo punto si presentano 2 alternative:
Il ritorno avviene per la stessa strada se lo affrontiamo da soli. Guidati si possono fare delle deviazioni di recente costruzione e non riportate sulla carta topografica regionale.
( Nota 1). In un passato, neppur tanto lontano, quando le stagioni erano quelle di una volta, i “cundedì” locali, chiamavano questo posto “Lu Sbarch”,così come afferma l’amico F’lì d’ cap ruscia fedele compagno di tante uscite domenicali, perché in inverno per uno strano gioco di correnti d’aria una proveniente dal mare e l’altra fredda proveniente dalla montagna, si fronteggiavano e facevano sì che si ammassassero enormi cumuli di neve che impedivano il passaggio a carri e a persone che portavano da mangiare alle bestie al ricovero nelle stalle; inoltre impedivano ai bambini della Fattoria Merli e delle tante case coloniche sparse lì intorno di raggiungere la pluriclasse della scuola elementare in contrada “Le Pianacciole”. Forse questo “p li fr’ chi”non era un gran danno.!! ( Nota 2). E’ consigliabile una sosta, Questo tratto sommitale, con una rotazione di 360°, ci permette la lettura e l’interpetrazione di un bel paesaggio marchigiano e specificatamente Piceno, che è anche documento vivente di vicende storiche e socio-politiche che lo hanno inciso, plasmato e alterato profondamente. Qui possiamo vedere la vecchia casa colonica costruita per rispondere a quel sistema di organizzazione del lavoro contadino che va sotto il nome di mezzadria, provvista di tutti gli annessi colonici necessari ad una famiglia mezzadrile come porcilaia, pozzo, stalla, sopra le camere da letto per il ricovero di animali da lavoro, cantina, magazzeno, dove vanno posti arredi e arnesi da lavoro, scorte di prodotti e mezzi di produzione; forno, pollaio. Tutto intorno il seminativo alberato:grano, orzo, girasoli, erba medica associato con vite, olivo, alberi da frutto, secondo ordinate architetture vegetali, come filari, folignate, alberate. Non mancano isolate querce piantate in mezzo ai campi o quelle poste ai margini di strade, fossi, prode, che con il loro apparato radicale imbrigliando e trattenendo i difficili terreni argillosi impedivano che potessero scivolare a valle. Vi trovavano dimora anche siepi, gelsi, canne, pioppi, aceri campestri e giunchi che, oltre a costituire una componente paesaggistica e funzionale, risultavano indispensabili alla vita lavorativa del mezzadro in quanto impegnato, tra l’altro, ad allevare bachi da seta, ad incannucciare ortaggi e piccole aiuole, ad intrecciare cesti, a sagomare manici di zappe, vanghe ed altro ancora. Con questo tipo di organizzazione la famiglia mezzadrile era in grado di provvedere a tutti i suoi bisogni e quindi era autosufficiente. Case coloniche con questa tipologia costruttiva abbondavano su tutta la grandissima estensione della fattoria, e fungevano da torri di controllo su tutto il contado; quasi un presidio di carattere paramilitare. Al centro del podere, la casa padronale, una sorta di villa in chiave più modesta che il proprietario terriero occupa durante le visite annuali o durante i mesi estivi per vacanza, svago o per sovrintendere ai vari lavori estivi, come mietitura del grano, girasoli, o di altri foraggi, raccolta e vendemmia dell’uva, raccolta e spremitura delle olive.
Ritornando a casa, porterete con voi un'emozione... una cartolina! __________________________________________________________________________________________________
QUESTE ALCUNE DELLE NOSTRE PROPOSTE, RICORDANDO CHE POSSONO ESSERE PERSONALIZZATE SU RICHIESTA DEI SOCI PARTECIPANTI
ORGANIZZAZIONE E GUIDA DI CICLOESCURSIONI PER SCOLARESCHE FINALIZZATE ALL’EDUCAZIONE AMBIENTALE E ALLA CONOSCENZA DEL TERRITORIO NEI SUOI MOLTEPLICI ASPETTI.
L’ASSOCIAZIONE, PUR CURANDO LA BUONA RIUSCITA DI OGNI CICLOESCURSIONE, DECLINA OGNI RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE PER QUANTO POSSA ACCADERE AI SOCI PARTECIPANTI PRIMA, DURANTE E DOPO LA CICLOESCURSIONE. DURANTE LE CICLOESCURSIONI SIETE PREGATI DI RISPETTARE IL CODICE STRADALE ITALIANO. PEDALATE CON NOI……!! CHI PEDALA TROVA UN TESORO!!
L’USO DEL CASCO E’ OBBLIGATORIO.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI: “LA TERRAZZA DI GIO’” BED&BREAKFAST&BIKE
I percorsi qui proposti sono stati testati e descritti da Giovanni Abbate. Si ringrazia la prof.ssa Maria Grazia Liuzza, docente di matematica e scienze, per la fattiva collaborazione nell’elaborazione dei dati e nella compilazione di grafici e tabelle. Un ringraziamento all’associazione Legambiente di San Benedetto del Tronto che aderendo a questa iniziativa ha permesso la pubblicazione di questo materiale. Tutti i diritti sono riservati
|